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Le Fonti per la Storia

Il progetto “Le fonti per la storia. Per un archivio delle fonti sulle valli di Primiero e Vanoi”, avviato nel 2009 nell’ambito della Rete della Storia e della Memoria di Primiero con il coordinamento della Fondazione Museo Storico del Trentino e ancora in corso, propone l’individuazione e la schedatura di nove tipologie di fonti (archivistiche, bibliografiche, fotografiche, architettoniche, orali, relative alla cultura materiale, archeologiche, storico-artistiche, cartografiche) per lo studio della storia delle valli di Primiero e Vanoi, al fine di promuoverne la conoscenza, la valorizzazione e lo studio, fornendo adeguati supporti per la ricerca.
Il progetto non vuole proporre una semplice somma di schede di beni culturali eterogenei, ma intende creare una relazione coerente tra “oggetti” che sono valutati eminentemente come fonti per la storia, ossia come portatori di informazioni storiche, nella fattispecie storico-territoriali.

L’indagine ha inteso perciò considerare un ampio panorama di fonti all’interno di una visione globale del rapporto tra uomo e territorio, affiancando a percorsi più tradizionali (le fonti archivistico-bibliografiche, il patrimonio storico-artistico, archeologico e architettonico) la schedatura di fonti orali, fotografiche, cartografiche e relative alla storia della cultura materiale. Fornendo uno sguardo d’insieme sul patrimonio storico-culturale della valle, s’intende non solo offrire un importante strumento di conoscenza, studio e ricerca sul territorio, ma anche individuare nell’ambito considerato percorsi di intervento, valorizzazione e fruizione rivolta alle più diverse esigenze: di studio, ricerca, promozione e conoscenza del territorio.

Per far sì che fonti tanto eterogenee potessero essere coerentemente individuate, schedate e messe in relazione, è stata ideato un database omogeneo, globale e integrabile, capace di raccogliere il lavoro di schedatura di tutti i curatori, pubblicato su web per la massima fruizione.
La coerenza reciproca tra le singole fonti è stata inoltre necessaria per rendere possibile un altro obiettivo centrale del progetto, ossia la creazione di un GIS (Geographic Information System) storico, basato sui dati geografici e cronologici delle fonti uniformemente misurati. Il GIS storico consiste nel posizionamento delle singole fonti (e di tutte le informazioni contenute nelle relative tabelle di schedatura) in un ambiente geografico secondo delle coordinate spaziali e temporali. Se per le fonti archeologiche, artistiche, materiali e architettoniche il ricorso a tale strumento è una prassi ormai consolidata, molto più raro è il suo impiego per le altre tipologie di fonti (bibliografiche, archivistiche, orali, fotografiche) prese in considerazione. I curatori del progetto hanno ritenuto infatti che la possibilità di confrontare fonti eterogenee attraverso una restituzione cartografica interrogabile fosse uno strumento innovativo e valevole dal punto di vista scientifico.

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