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Un leggero piede che passa

Yosa Buson ci mostra la leggerezza d’un giovane piede che calca una terra d’acqua intorbidandola. Come non leggere qui un invito all’attenzione, alla cura, alla leggerezza nell’interagire con questi ambienti preziosi e delicati? Il riferimento implicito all’inconsapevolezza del giovane piede che passa indica, anche alle nuove generazioni, una precisa responsabilità.

Ashi yowa no

Watarite nigoru

Haru no mizi

Acqua di primavera –

leggero piede che passa

la intorbida

 

da: Il muschio e la rugiada. Antologia di poesia giapponese, a cura di Mario Riccò e Paolo Lagazzi, Rizzoli, Milano 2002, p. 122.

Yosa Buson (1716-1783) è considerato uno dei massimi haijin di tutti i tempi, a fianco del maestro di tutti, Matsuo Basho, di Kobayashi Issa e di Yamamoto Ryokan. La sua poetica è la più sottilmente affacciata al crinale dell’estetismo. Abile pittore a china, egli offre immagini ricche di vibrazioni ottiche, coloristiche e tattili. Le sue composizioni sono nutrite da un occhio vigile a cogliere l’attimo che, poco prima o poco dopo, sarebbe sfuggito. “Buson resta soprattutto poeta degli occhi, anche se, a suo modo, si colloca sulla scia di Basho.” (Riccò e Lagazzi)

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