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Pagine terracquee

Suggerimenti scelti di poesie e narrazioni, brani di saggi (non tecnici) e romanzi, riflessioni di grandi autori sul tema della terre imbevute d’acqua, sull’acqua che ristagna, sugli animali che la vivono e le piante che la popolano. Sguardi attenti, ironici, illuminanti su quello che normalmente (e forse negativamente) chiamiamo fango.
Non solo quindi cono-scienza ma, oltre la materia e le categorie del mondo biologico, congiuntamente e a raffinamento, anche suggestioni letterarie, suggerimenti poetici, aforismi e meditazioni per addentrarsi nello spirito dei “luoghi terracquei”, che hanno ispirato scrittori poeti filosofi, per “liberare”, tramite le loro parole, le nostre emozioni suggestioni fantasticherie nella frequentazione reale o speculativa di questi luoghi sorprendenti e incantevoli.

La raccolta – coordinata dalla Biblioteca Intercomunale di Primiero – fa parte del progetto “Terre d’acqua”, promosso dalla Comunità di Primiero per conoscere, tutelare e valorizzare gli ambienti umidi locali. Questa proposta comprende attività di ricerca e divulgazione e rientra nel programma europeo dynAlp-nature, che promuove idee innovative e conoscenze per conservare e migliorare la biodiversità.

Il tuo apporto è gradito.
Puoi inviarci un tuo suggerimento a: primiero@biblio.infotn.it
Allega al testo “selezionato” una beve motivazione della scelta e/o del significato del brano, i dati dell’autore e la citazione bibliografica.

Ti condurrei, amore mio…

Con linguaggio dalle tinte forti e contrastate, Garcia Lorca conduce l’amata lungo il corso dell’anno. A partire proprio dalla verde promessa degli stagni infiniti, là dove sbocciano i figli delle giovani fate, forse delle Guane. Le stagioni della sua terra gli offrono una tavolozza per dipingere i propri sentimenti. E così, passando dall’autunno all’estate rigogliosa, il poeta approda a una cruda e mortifera immagine invernale. Ti condurrei, negli ...

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Paludi come isole

Lo zoologo Alessandro Minelli ci propone l’idea, tutt’altro che peregrina di guardare alle paludi come isole d’acqua circondate dal mare delle terre asciutte. Un rovesciamento di prospettiva, un nuovo sguardo che conduce ad una percezione più nitida e profonda delle terre d’acqua. Come sempre, nuove letture del mondo possono derivare da un nuovo, inusitato, impiego di vecchi paradigmi… Può forse sembrare peregrina, o frutto di ...

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L’oceano in fondo al sentiero

lo sguardo pulito di un bambino amplifica la percezione suggerendo nuove visioni poetiche e più vaste riflessioni metafisiche   «Sei proprio una brava bimbetta» osservò Mrs Hempstock. «Tempo che l’acqua bolla, saranno qui per chiedermi se ho visto qualcosa di strano e bersi il loro tè. Perché non porti il ragazzo allo stagno?» «Non è uno stagno» protestò Lettie. «È il ...

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Un leggero piede che passa

Yosa Buson ci mostra la leggerezza d’un giovane piede che calca una terra d’acqua intorbidandola. Come non leggere qui un invito all’attenzione, alla cura, alla leggerezza nell’interagire con questi ambienti preziosi e delicati? Il riferimento implicito all’inconsapevolezza del giovane piede che passa indica, anche alle nuove generazioni, una precisa responsabilità. Ashi yowa no Watarite nigoru Haru no mizi Acqua di ...

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Una vita trascorsa a guardare le rane…

Kobayashi Issa dedicò cinquantaquattro haiku alle lumache, duecentotrenta alle lucciole, oltre centocinquanta alle zanzare, quasi duecento alle rane. Dal suo canzoniere, traiamo tre opere che sviluppano altrettanti aspetti delle terre d’acqua. In questi tre componimenti, egli passa dal doloroso ricordo del villaggio d’un tempo (“quando la miseria s’accompagnava alle pulci e alle zanzare degli acquitrini, e aveva il volto dei ...

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Il silente stagno di Ryokan

“In dialogo con il più famoso haiku di Basho, Ryokan gioca sottilmente, mostrandone un possibile rovescio. Se per Basho non c’è nulla, nemmeno il più piccolo evento (il tuffo di una rana), che non risuoni sullo sfondo abissale del tempo (l’antico stagno), per il Ryokan di questi versi ogni fenomeno è «nuovo»: tutto si produce e scompare senza lasciare traccia.” ...

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“…nello stagno delle lagrime versate…” di Lewis Carroll

Brano tratto dal romanzo “Alice nel paese delle meraviglie”… Mentre diceva così, sdrucciolò e punfete! affondò fino al mento nell’acqua salsa. Sulle prime crede’ di essere caduta in mare e: In tal caso, potrò tornare a casa in ferrovia – disse fra sé. (Alice era stata ai bagni e d’allora immaginava che dovunque s’andasse verso la spiaggia si trovassero capanni ...

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La rana di Matsuo Basho

Matsuo Basho così descriveva, nel suo più celebre componimento, il balzo d’una rana dentro un vecchio stagno. Le 17 sillabe di questo haiku illuminano la connessione vitale tra terra ed acqua che questa nostra antologia vuol indagare. Perciò l’abbiamo preso a spunto anche per animare il logo del progetto Terre d’Acqua. La fortuna italiana di questo breve componimento poetico è ...

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“Verso i palù” di Andrea Zanzotto

Nella battaglia in difesa dei palù del Triveneto dall’autostrada A28 è intervenuta anche la voce di Andrea Zanzotto. Nel gennaio 1998 inviò alcune sue poesie al WWF di Villorba che da anni cercava di attirare l’opinione pubblica e richiamare l’attenzione della popolazione locale sul valore sociale, culturale e ambientale dei palù. Nei più nascosti recinti dell’acqua il ramo il vero ...

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