Questa biografia di Luigi Negrelli – l’ingegnere trentino al quale si deve, oltre al progetto definitivo del Canale di Suez, un contributo essenziale alla rete ferroviaria e in genere alle vie di comunicazione dell’Europa centrale – è la prima organica e completa riguardo all’uomo, allo scienziato e al costruttore e rigorosamente documentata. Non è polemica, malgrado gli spunti che una polemica avrebbe giustificato: principalmente per il fatto che la paternità di Negrelli riguardo al progetto secondo il quale il Canale venne eseguito è tuttora ignorata o addirittura contestata da gran parte della storiografia soprattutto straniera. Intenti di verità e di giustizia hanno guidato l’Autrice – che a studi sul Canale di Suez si è dedicata per lungo tempo facendone anche argomento della tesi di laurea al “Cesare Alfieri” – nel corso di una ricerca iniziata in anni lontani, con la sollecitazione delle villeggiature estive a Fiera di Primiero, patria di Negrelli e l’incoraggiamento dell’ingegnere Adami di Trento, incaricato negli anni venti dal geologo Giovanni Battista Trener di compiere ricerche su una figura ancora quasi ignorata.
La ricerca, sia archivistica che bibliografica, è stata molto vasta e approfondita, prove concordanti ed esaurienti dimostrano la paternità intellettuale di Negrelli riguardo al progetto del Canale. I lavori ebbero inizio pochi mesi dopo la sua scomparsa il 1° ottobre 1858, a 59 anni, ed egli non poté quindi assumere la carica che il viceré Said aveva voluto gli fosse affidata, quella della sopraintendenza esecutiva dei lavori, onore riservato ai progettisti. Meschini motivi di politica e di interesse oscurarono la parte che egli aveva avuto nell’impresa.
Sulle opere realizzate e progettate da Luigi Negrelli con la intuizione e la scienza di un genio che ancor vivo gli fu riconosciuta, domina un animo grande per generosità di intenti e profondità di sentimenti. Negrelli dovette affrontare contrasti e amarezze: ma la volontà non gli venne mai meno, convinto che la realizzazione del Canale di Suez fosse destinata ad avvicinare Oriente e Occidente in un ruolo di civiltà.
Se è vero che la consapevolezza della verità storica aiuta gli uomini a crescere moralmente e intellettualmente, a comprendere il passato e il presente e ad avanzare sul cammino della civiltà, è doveroso auspicare che venga finalmente conosciuta la figura di Luigi Negrelli, mentre universalistica e “uomo europeo”.