La vita sotto i conti del Castel Pietra

di Simone Simoni

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Nel 1401 il duca d’Austria donò a Giorgio di Welsperg della Val Pusteria la giurisdizione della valle; iniziò così la dinastia dei conti Welsperg, che ha retto la valle per più di quattro secoli, determinandone un notevole sviluppo economico.

A seguire un breve estratto di memoria popolare, il punto di vista dei contadini sui loro signori, dai ricordi di Maria Romagna Raffael:

“I nostri vecchi ci raccontavano dei tempi quando c’erano i castellani a Castel Pietra, cose tramandate di generazione in generazione. Qui si doveva stare sotto il dominio di questi Conti e quello che chiedevano bisognava darglielo, e sempre la roba migliore. Volevano tutto quello che si produceva. Un giorno mandarono in tutta la valle l’ordine di consegnare loro tutte le uova che avevano. Nel castello dovevano fare il pavimento di un salone. Prendevano le uova, toglievano il rosso, le stendevano sul pavimento e aspettavano che si fossero essiccate. Così fecero il salone da ballo. Di tutto quello che requisivano, questi conti non davano niente indietro alla gente. Perché dicevano: il territorio, campagna e boschi, appartiene a noi. E se c’era qualcuno che si ribellava per lui era la fine. Veniva preso di mira, prelevato di nascosto senza sapere come e nessuno poi lo vedeva più.  A più di uno è toccata questa sorte. Dicevano che in quel castello vi erano profonde prigioni, e quando questi erano morti venivano gettati  giù per un lungo burrone. Se c’era qualche bella ragazza spariva e nessuno sapeva più niente. Il tempo che questa popolazione è stata sotto il dominio dei conti, si può dire che era sotto un dominio barbarico. Basti pensare alla galleria che partiva al caffè Roma e arrivava fino al Castelpietra: anche questo lavoro dicono lo abbiano fatto gli uomini della valle. Su questo ho sentito delle contraddizioni, io dico solo quello che ho sentito raccontare dai miei nonni.”

Maria Romagna Raffael

Rovine del Castel Pietra