Roswitha Asche, Gianfranco Bettega, Ugo Pistoia
Per soddisfare la grande richiesta di materia prima, dal basso Medioevo fino alla Prima guerra mondiale, enormi quantità di legname sono scese dai boschi trentino-tirolesi e veneti verso la pianura veneta e Venezia in particolare, sfruttando la rete idrica naturale. Questo Quaderno racconta gli sviluppi storici di un fenomeno socio-economico di vasta estensione attraverso sondaggi su di un’area specifica, quella attraversata dall’asse fluviale e torrentizio Cismon-Brenta.
Un territorio attraversato, per più di cinque secoli, dal confine tra stato austro-tirolese da un lato e Repubblica di Venezia – Regno d’Italia, dall’altro. Un confine che, ben di rado e solo per brevi periodi, riuscì a interrompere gli intensi traffici di merci, uomini e idee, conoscenze tecnologiche, manifestazioni artistiche e valori culturali tra la montagna trentino-tirolese e bellunese e la pianura veneta. La delimitazione temporale è quella sottesa al titolo, che fa specifico riferimento alla fluitazione, libera o legata, come sistema di trasporto che caratterizzò per un lungo periodo un peculiare assetto di filiera, perdutosi con il prevalere, dopo la fine del primo conflitto mondiale, dei trasporti su strada e ferrovia.