di Alberto Cosner e Simone Gaio
di Alberto Cosner e Simone Gaio
Simone è nato a Rovereto (TN) nel 1981, socio fondatore della Cooperativa di ricerca “TeSto”, si dedica a ricerche storico-archeologiche relative al territorio di Primiero, nell’ambito dell’archeologia postmedievale, dell’archeologia rurale e della storia della cultura materiale.
Oggetto dell’intervento è un progetto pluriennale di ricerca mirato alla comprensione delle dinamiche evolutive ed involutive del sistema prato-bosco di media-alta quota caratteristico di una micro-comunità montana. Scopo del progetto è l’attivazione di interventi mirati alla conservazione e salvaguardia di tale sistema.
L’area di studio è il comune di Sagron Mis, situato nell’alta valle del Mis, tra i 1000 e i 1600 metri di quota; un territorio anticamente caratterizzato da una gestione in gran parte basata sulle pratiche agro-silvo-pastorali. La dismissione di tali pratiche ha comportato negli ultimi trent’anni un abbandono generalizzato della maggior parte del territorio comunale (prati, prati-pascoli, arativi, infrastrutture).
Il sistema prato-bosco, inquadrabile storicamente tra l’inizio del ‘700 e il primo decennio del ventunesimo secolo, è stato analizzato in ambiente GRASS-GIS utilizzando in modo incrociato i dati ricavati dallo studio delle moderne ortofotografie e della cartografia catastale storica, e quelli desunti dall‘analisi archeologica di dettaglio sul paesaggio antropizzato e dall’analisi vegetazionale di dettaglio sugli habitat prativi-boschivi.
Le superfici a prato-bosco raccolte nei vari periodi presi in considerazione – 1802, 1814, 1859, 1910, 1932, 1954, 1969, 1970, 1994, 2006 – sono state incrociate con i dati relativi all’andamento demografico della popolazione antropica e animale. Ciò è risultato indispensabile per poter individuare eventuali trend di pressione-depressione e definire la presenza o meno di correlazioni tra i diversi fattori. I dati raccolti hanno dimostrato come il tipo di abbandono riscontrato nell’area analizzata sia strettamente connesso alla dismissione delle attività antropiche (allevamento e agricoltura), piuttosto che essere dovuto a processi di rinaturalizzazione. Questi ultimi infatti, pur avendo sensibilmente agito sulle modalità di involuzione del sistema bosco-prato, non ne rappresentano certo la principale causa.
Com'è cambiata la copertura a prato e a bosco tra il 1814 e il 2006?
Com'è cambiata la copertura a prato e a bosco tra il 1814 e il 2006?
Considerando l’intera superficie del territorio comunale, la copertura prativa, rimane pressoché invariata nel corso dell’Ottocento. Fra la fine del secolo e la prima metà del Novecento il dato aumenta sensibilmente, al contrario dopo la seconda guerra mondiale si assiste ad un processo di rinaturalizzazione delle superfici prative, in cui, abbandonata l’attività della fienagione e del pascolo, i boschi giovani di neo-formazione prendono piede, attestandosi alla percentuale di copertura attuale che supera abbondantemente il 90% dell’intero territorio.
I risultati emersi (ossia la ricostruzione storico-territoriale del paesaggio a prato-bosco, l’analisi vegetazionale e delle dinamiche di abbandono, la stesura di protocolli di intervento per la salvaguardia degli habitat e delle emergenze archeologiche) offrono la possibilità alla locale amministrazione comunale di pianificare azioni partecipate volte alla conservazione, e in alcuni casi al parziale recupero, di caratteristiche insediative e gestionali in parte scomparse ma che, storicamente, hanno segnato profondamente il territorio.