di Valeria Zugliani
di Valeria Zugliani
vive a lavora a Primiero, è ricercatrice laureata in filologia con una tesi sulle iscrizioni presenti sui masi.
Contrariamente a quanto si pensa, le popolazioni di montagna hanno sempre praticato la scrittura. A Primiero, già a partire dal XVI secolo, si riscontra un modello scrittorio costituito da acronimi (una serie di numeri e lettere dai precisi significati, chiamati milèsimi nel dialetto locale) presente in particolar modo negli edifici di mezza montagna (casère e tabià).
Le scritte analizzate in questo saggio sono ancora visibili: localizzate sull’architrave della porta d’accesso o nella faccia inferiore della trave di colmo esse celebrano l’“atto di fondazione dell’edificio”.
I milèsimi contendono le seguenti informazioni: la data di costruzione, le iniziali dell’esecutore o del proprietario, in alcuni casi delle esortazioni. Compaiono poi spesso dei simboli propiziatori e protettivi (solitamente delle croci).
Grazie all’analisi di questo fenomeno scrittorio (siamo in possesso di 832 testimonianze) è stato possibile sviluppare riflessioni storiche, antropologiche e religiose. I milèsimi possono infatti essere una importante chiave di lettura del territorio e della sua storia.
V.Z. F.L. 20+15 W: Indagine epigrafica sulle iscrizioni dei masi delle valli di Primiero, Vanoi e Mis